Provenienza: Veneto
Sito web: http://www.nardini.it/it/

La distilleria

È il 16 aprile 1779 quando Bortolo Nardini trasforma un’antica pratica contadina in nobile arte distillatoria, fondando all’allora Bassano Veneto, oggi Bassano del Grappa, la prima distilleria d’Italia con annessa “Grapperia” per produrre grappa con un alambicco in pianta stabile e commerciarla. Per la prima volta non era più il distillatore, con il suo alambicco su carro, a recarsi dai contadini per distillare ma i contadini stessi a conferirgli le vinacce per la produzione di grappa. Nasce la Grappa Nardini, che Bortolo chiama “Aquavite di vinaccia”, alla maniera latina senza la “c”, giocando sull’etimologia che la vuole a volte “aqua di vita” altre “aqua della vite”. Un prodotto rimasto fedele nei secoli ai metodi di lavorazione artigianali, alla scelta della migliore materia prima e alla perfezione qualitativa.Tra la fine del Settecento e il primo Ottocento la distillazione avveniva con alambicchi tradizionali a fuoco diretto ed il distillato era conservato in giare di rame che sono tutt’oggi esposte in Grapperia. Ma nel 1860 la famiglia introduce una grande novità nel processo di distillazione della Grappa che determinò in Italia l’inizio della distillazione moderna: l’alambicco a vapore. L’adozione del vapore permise di migliorare notevolmente la qualità della grappa rispetto agli alambicchi a fuoco diretto, permettendo di preservare la qualità delle vinacce senza bruciarle.

Nel 1910, la nuova generazione alla guida della Distilleria: Bortolo, Orazio, Mario, apporta un’importante innovazione di prodotto nella categoria della grappa: la grappa riserva,“ Invecchiata in botti di rovere al modo del cognac” una novità assoluta per la categoria e nel primo dopoguerra la tecnica della doppia rettifica, un’operazione che assicura una purezza superiore al prodotto perché permette di lavorare con più precisione sulla selezione degli alcoli migliorando la qualità del risultato finale. Nel 1963 la Nardini avvia la distillazione sottovuoto a vapore. Questa nuova tecnica permette di far volatilizzare gli alcoli sottoponendo le vinacce a temperature più basse, permettendo così, di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche di partenza della materia prima e caratterizzando la Grappa Nardini del suo inconfondibile bouquet floreale. Nel 2004 Nardini celebra la Grappa e commissiona all’architetto di fama mondiale Massimiliano Fuksas la creazione di Bolle, una struttura futurista che celebra la distillazione e che oggi ospita i laboratori dell’azienda e un auditorium da 120 posti.Nel 2006 Nardini è la prima distilleria a parlare di grappa in miscelazione, una nuova modalità di consumo per avvicinare le categorie più giovani ad un prodotto dal target maturo e nel 2007 promuove l’uscita del primo libro dedicato alla grappa in miscelazione, The Grappa Handbook.

Nel 2019 Nardini introduce la grappa riserva Single Cask, lanciando sul mercato un nuovo prodotto della Selezione Bortolo Nardini: la Grappa Riserva 22 Anni Single Cask. A differenza delle grappe riserva tradizionali che sono delle cuvèe di diverse botti delle stesse annate, nella 22 anni Single Cask, per la prima volta, è il blend finale che viene calato in botte ad invecchiare.
Dal 1779 Nardini è sempre stata un’azienda a conduzione familiare, entrata a far parte dell’esclusivo club delle aziende familiari bicentenarie “Les Henokiens”. Una vita dedicata ad esaltare il proprio territorio, culla di un prodotto prezioso ancora oggi, dopo oltre due secoli. Oggi è la 7° generazione, Angelo, Antonio, Cristina e Leonardo Nardini, a portare avanti la tradizione familiare e a diffondere la cultura di un’icona italiana nel mondo: la Grappa Nardini. Bassano del Grappa è il centro nevralgico dell’azienda Nardini, dove l’amore per il proprio lavoro è cresciuto prendendo forma in diverse strutture fondamentali per realizzare un prodotto di altissima qualità. Insieme alla distilleria di Monastier, sono luoghi dove competenza e passione si fondono insieme per creare un unico blend capace di raccontare un territorio.

La produzione

Nardini seleziona in prevalenza vinacce di uve a bacca rossa tipiche della Pedemontana Veneta e Friulana, come Cabernet, Sauvignon e Merlot insieme ad uve a bacca bianca come Pinot Bianco e Friulano. Il controllo della qualità della grappa inizia fin dalla selezione delle vinacce che devono essere consegnata in distilleria entro 24 ore dalla vinificazione. La conservazione avviene in assenza d’aria, in silos orizzontali coperti sopra terra, al fine di ricreare le condizioni  ottimali di sviluppo dei microrganismi atti alla fermentazione che è di tipo tradizionale, senza aggiunta di lieviti.

La distilleria è dotata di un disalcolatore a tre piatti ad alta efficienza. Il sistema di distillazione a vapore, a flusso discontinuo in caldaiette sottovuoto a Bassano del Grappa e a flusso continuo in colonne a Monastier, è alla base della distillazione delle vinacce per estrarre il cuore della grappa. Le distillerie di Bassano e Monastier lavorano di concerto, creando un’armonia di sapori e sfumature. La miscela che prende forma dall’unione delle due produzioni e delle diverse annate è la base per tutta la gamma di grappe Nardini. E’ stato di recente acquistato un nuovo impianto a bagnomaria che, rispetto all’impianto di tipo continuo, dà la possibilità di mantenere protette e salvaguardate le caratteristiche organolettiche presenti nella materia prima di lavorazione (vinaccia). Infatti in questo tipo di impianto la materia prima non entra in contatto diretto con il vapore, permettendo di ottenere grappa demetilata, parzialmente demetilata o non demetilata.

L’invecchiamento avviene in botti di rovere di Slavonia, nelle cantine di Bassano del Grappa o in quella di Monastier. Il metodo di invecchiamento può avvenire per singole partite per poi ottenere dei blend oppure per singole partite già miscelate prima della messa in botte.