Il bicchiere giusto per degustare una grappa. GrappaRevolution News. Approfondimenti Grappa

Quale bicchiere scegliere per degustare al meglio la grappa?

La domanda è meno banale di quello che sembra. Per anni abbiamo relegato la degustazione della grappa a bicchieri che spesso non ne valorizzano il potenziale aromatico e la sua evoluzione. La prima cosa che dobbiamo chiederci riguarda proprio il tipo di grappa che stiamo assaggiando. A seconda della complessità, del grado alcolico e dell’intensità della grappa, la scelta del bicchiere dovrebbe cambiare.

Il mondo dei bicchieri dopotutto, non è solo estetica. Lo studio che costantemente le case produttrici fanno è volto proprio a valorizzare i vari tipi di vino o distillato. E così come non usiamo lo stesso bicchiere per tutti i vini, dovremmo imparare a non usare lo stesso bicchiere per tutte le grappe.

 

ANALIZZIAMO IL BICCHIERE 

Prima di scegliere quindi un bicchiere per degustare la grappa, impariamo ad analizzare le parti del bicchiere e a capirne lo scopo. Possiamo in questo senso dividere il bicchiere in tre parti principali: la pancia, l’apertura superiore e lo stelo.

La pancia del bicchiere stabilisce il rapporto tra la quantità di liquido e la superficie di contatto con l’aria. Ovvero rappresenta la capacità di ossigenazione del bicchiere. Va da sè che bicchieri più ampi permetteranno una ossigenazione più rapida; al contrario più il bicchiere è sottile, meno contatto con l’ossigeno avrà la nostra grappa.

Nel contatto con l’ossigeno, oltre all’alcool, dalla grappa evaporano anche tutte quelle molecole aromatiche che percepiamo con il nostro naso. Queste molecole usciranno dal nostro bicchiere attraverso l’apertura superiore, dove si concentreranno tutte insieme all’alcool. Tante più molecole, e quindi aromi, avrà la nostra grappa, tanto più spazio occorrerà avere nell’apertura superiore per non concentrare eccessivamente verso il naso questo flusso. Il discorso vale anche per il grado alcoolico. Tanto più alto sarà il grado alcolico, tanto più ampia dovrà essere l’apertura per non concentrare troppo alcol verso il nostro naso. L’apertura superiore del bicchiere rappresenta quindi la capacità di concentrazione del bicchiere.

Infine lo stelo. La presenza o meno dello stelo nel calice scelto, durante la degustazione di una grappa, ha prevalentemente due funzioni. La prima è residuale. Ovvero evitiamo di riscaldare il liquido tenendo il bicchiere tra le mani. Ma potremmo ottenere lo stesso risultato anche senza lo stelo, basta appoggiare il bicchiere e non tenerlo in mano per tutto il tempo. La seconda funzione invece è più interessante: tenere lontano gli odori della nostra mano dalla zona di olfazione. Quindi tanto più lungo è lo stelo, tanto meno rischieremo di contaminare l’olfazione della grappa con odori estranei.

 

SCEGLIERE IL BICCHIERE PER DEGUSTARE LA GRAPPA

Compresa l’analisi del bicchiere, diventa più facile la scelta. Una grappa molto aromatica, magari di lungo invecchiamento, avrà bisogno di una buona ossigenazione e di una minore concentrazione degli aromi. Viceversa una grappa delicata, con aromi molto volatili, avrà bisogno di minore ossigenazione e di una maggiore concentrazione.

Se volete comprendere a pieno il funzionamento dei bicchieri, il mio consiglio è quello di assaggiare la medesima grappa in bicchieri di forma e dimensione diversa, versandone in ognuno la stessa quantità. Un ottimo esercizio che vi consentirà di affinare la vostra capacità di scelta del bicchiere per degustare la grappa.